PROMOZIONE DEL LIBRO ‘GLI ITALIANI A ZAGABRIA’, DVERCE 10 DICEMBRE 2015

Autore del libro, Filip Škiljan:

Ho iniziato a scrivere il libro per puro caso. Un giorno di ottobre del 2013 mi ha contattato il signor Ezio Kozlović, socio della Comunità degli italiani a Zagabria e mi ha detto dell’interesse della Comunità degli italiani di avere un libro sugli italiani a Zagabria. Precedentemente mi ero occupato degli italiani a Ciglenica, un piccolo villaggio nella Moslavia, e lo prendevo come una sfida scrivere una monografia più ampia che raccontasse la presenza secolare degli italiani a Zagabria. Dopo il primo incontro con la presidente della Comunità degli italiani a Zagabria signora Daniela Dapas ed il rappresentante della minoranza italiana della città di Zagabria signor Oskar Arlant ho capito che si trattava di un arduo lavoro di ricerca di un gruppo importante che, sebbene non troppo numeroso a Zagabria, rappresenta una comunità molto forte dal punto di vista culturale, scientifico ed economico. Consultando i libri ed i fondi archivistici per i bisogni del libro, ho capito quanti commercianti, artisti, ecclesiastici, farmacisti, medici, architetti e artigiani ci vennero per lo più dalla zona di Venezia e di Firenze e trovarono nelle Gradec e Kaptol medievali nuova casa. In questo gruppo ce n’erano alcuni che erano talmente potenti da partecipare al governo cittadino. Mi limito a menzionare Nicolò Alighieri, pronipote di Dante che alla fine del Trecento gestì una farmacia a Gradec. Una fonte particolarmente preziosa è stato l’elenco dei cittadini della città di Zagabria fino alla metà del XIX secolo che ho trovato nell’Archivio di Stato di Zagabria. Alcuni italiani famosi di Zagabria figurano nell’elenco, per esempio Ernest Cammarota, famoso cantante d’opera, e tutti i membri della famiglia Coronelli che fondò nella città una scuola di danza. Nella Zagabria del dopoguerra alcuni esponenti della cultura zagabrese e del panorama scientifico erano di origine italiana. Mi limito a menzionare Emil Cossetto, direttore d’orchestra, Antonio Janigro, fondatore dell’Orchestra da Camera della Radio di Zagabria e Piero Filippi, un eccellente tenore sui palchi croati. La parte più interessante della ricerca erano le interviste. La maggior parte degli intervistati vengono dalla Slavonia occidentale. Nel secondo gruppo ci sono gli intervistati di Fiume e delle isole, nel terzo gli italiani dell’Istria, nel quarto gli italiani dell’Italia e nel sesto gli italiani della Bosnia. Ho incontrato molte persone interessanti che mi hanno raccontato le loro storie che sono contenute in parte nel libro. Tutti hanno portato a Zagabria una parte di sé e una parte della regione dalla quale erano venuti, rendendo la città più ricca, più interessante e multiculturale. Ho dedicato un capitolo alla Comunità degli italiani a Zagabria che davvero unisce gli italiani di Zagabria e attira con le sue attività nuovi soci, non solo membri della minoranza nazionale italiana stessa ma tutti gli altri cittadini. Gli ultimi capitolo del libro sono dedicati al Dipartimento della lingua e letteratura italiana della Facoltà di Lettere di Zagabria, all’Ambasciata della Repubblica Italiana a Zagabria e all’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria. L’ultimo capitolo sull’Istituto Italiano è stato scritto dalla direttrice dell’Istituto Maria Sica. Alla fine devo ringraziare i recensori dott. ric. Sanja Roić, dott. ric. Jadranka Grbić Jakopović e dott.ssa Ingrid Damiani Einwalter, i cui consigli hanno aiutato a rendere il libro migliore, poi il designer Marin Mađerić, la traduttrice Jasminka Šturlić, che ha tradotto il libro in italiano, i correttori Lada Ledić e Ingrid Damiani Einwalter. Vorrei porgere uno speciale ringraziamento a Daniela Dapas, senza la cui perseveranza e ottima organizzazione il libro non sarebbe uscito, e al signor Oskar Arlant, rappresentante della minoranza italiana della città di Zagabria, i cui suggerimenti e conoscenze hanno dato un contributo notevole alla realizzazione di questo progetto. Il progetto è stato sostenuto da molti enti e aziende per cui colgo l’occasione per ringraziare l’Unione Italiana, il Consiglio per le minoranze nazionali del Governo delle Repubblica di Croazia, Origo d.o.o., lo studio legale Abel i Grenac, il rappresentante della minoranza italiana della città di Zagabria Oskar Arlant e l’editore del libro, la Comunità degli italiani a Zagabria. In fine vorrei ringraziare in particolare gli intervistati, senza il cui impegno il libro non ci sarebbe stato.

SOLENNE CONFERIMENTO DELLE MEDAGLIE DELLA CITTÀ DI ZAGABRIA

Nel corso della festa in occasione del conferimento delle medaglie della Città di Zagabria nel palazzo Dverce, il sindaco di Zagabria Milan Bandić ha conferito le medaglie della Città di Zagabria ai rappresentanti del Consiglio delle minoranze nazionali della Città di Zagabria per il loro importante contributo nell’ambito di tutela e protezione dello status delle  minoranze e per la loro attiva partecipazione all’amministrazione degli affari locali. Le medaglie sono state conferite anche ai meritevoli dipendenti dell’azienda Zrinjevac, dell’Aeroporto di Zagabria e dell’HAVK  Mladost per i successi ottenuti e per l’impegno generoso investito nelle loro attività, nonché all’Associazione delle guide turistiche di Zagabria e della macroregione continentale della Croazia per il particolare contributo nella promozione di cultura, storia e turismo e per l’impegno generoso investito nella sua attività.  

Congratulandosi con i vincitori delle riconoscenze, il sindaco ha sottolineato che le loro opere comunicano più delle parole ed esse servono quale onore e orgoglio a Zagabria. Questo è soltanto un simbolico ringraziamento ai nostri concittadini che promuovono Zagabria in molteplici modi incoraggiando l’eccellenza, i quali sono i migliori ambasciatori di Zagabria quale città multietnica, multiculturale e socialmente sensibile.
La Medaglia della Città di Zagabria di solito viene conferita ai cittadini della Città di Zagabria e ad altre persone operanti nell’area della Città di Zagabria, ad associazioni, società, istituzioni ed altre persone giuridiche per i successi ottenuti nelle loro attività. 

 

 

IL GIORNO DELLE MINORENZE DELLA CITA` DI ZAGABRIA A ZRINJEVAC 14 GIUGNO 2015

FEDERICO MOCCIA A ZAGABRIA, 13 MAGGIO 2014

Federico Moccia, l’Omero degli adolescenti italiani per alcuni, Pifferaio magico di generazioni fragili per altri, è nato a Roma il 20 luglio del 1963. È scrittore, sceneggiatore, regista e figlio d’arte: suo padre, Giuseppe Moccia, l’indimenticato Pipolo che, assieme a Castellano, è stato il creatore prolifico delle più note commedie all’italiana a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, come il Bisbetico Domato,Attila Flagello di Dio, Il Ragazzo di Campagnia e Innamorato Pazzo.
E proprio in Attila Flagello di Dio il diciannovenne Federico si cimenterà come aiuto-regista.

Nel 1986 è uno degli sceneggiatori della 1° stagione dei Ragazzi della 3° C e succesivamente partecipa al progetto di College, telefilm di stampo giovanilistico che ha un discreto successo.

FEDERICO MOCCIA 106 La sua carriera prosegue come autore televisivo di numerose trasmissioni di successo legate all’intrattenimento come I Cervelloni, Fantastica Italiana, Ciao Darwin, Chi ha incastrato Peter Pan, Domenica In e Il Treno del Desideri.
Il cambiamento della sua vita, però, è legato alla stesura del primo romanzo, Tre metri sopra il cielo, nel 1992. Non riuscendo a trovare una casa editrice disposta a pubblicarlo, decide di farlo a sue spese con l’aiuto del Il Ventaglio, piccola casa letteraria. E’ ora che il “fenomeno” Moccia prende forma, il romanzo viene fotocopiato dai giovani lettori, complice un incredibile passaparola sull’appasionante storia dei protagonisti, Step e Babi. Nel 2004 la Feltrinelli, fiutando il sicuro successo editoriale, pubblica finalmente il romanzo e, sempre nel 2004, viene realizzato l’omonimo film – protagonista un esordiente e sconosciuto Riccardo Scamarcio – cui seguirà nel 2007 anche una rappresentazione in forma di musical3MSC. Tre metri sopra il cielo. Emozioni e sogno.

FEDERICO MOCCIA 108 Sempre diviso tra cinema e televisione, Federico pubblica nel 2006 il secondo romanzo, Ho voglia di te, che nel 2007 appare nelle sale cinematografiche con i volti di Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio. Seguono Cercasi Niki disperatamente, Scusa ma ti chiamo amore (trasposto cinematograficamente nel 2008 con la regia dello stesso Moccia e la presenza di Raul Bova come protagonista), Amore 14 nel 2008 eScusa ma ti voglio sposare nel 2009. Il 9 Febbraio 2011 esce per Rizzoli il nuovo romanzo di Federico Moccia, L’uomo che non voleva amare, l’atteso ritorno di Moccia alla parola scritta. E poi  i due suoi ultimi libri, “Quell’attimo di felicità” e “Sei tu”. I libri di Federico Moccia sono tradotti in oltre 15 paesi.
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